Se hai più di un figlio o hai un bimbo che interagisce già con altri bambini, sono sicura che questo articolo può aiutarti.
Ci sono giorni in cui sembra che il massimo a cui i piccoli possano aspirare, sia litigare e rendersi la vita impossibile. Questo impulso di aggressività che tutti abbiamo, nei bambini sembra più accentuato quando si tratta di relazionarsi tra pari e soprattutto tra fratelli. Da un punto di vista adulto è difficile sapere cosa fare in questi casi poiché è difficile per noi affrontare la situazione, a causa del gran carico emotivo del momento. A nessun genitore piace vedere che i propri figli litigano.
Ma cosa sta succedendo realmente? I litigi tra fratelli sono così minacciosi?
Se lo analizziamo semplicemente da una prospettiva adulta, non saremo mai in grado di aiutare i nostri figli ad acquisire le capacità di gestire i momenti di disaccordo. Se potessimo davvero vedere i litigi tra fratelli per quello che sono, forse sarebbe più facile sapere come agire in momenti così intensi.
I litigi tra fratelli sono adattivi e, se ben gestiti, sono un ottimo strumento di crescita. Questo non vuol dire che sia qualcosa di piacevole, ma prima o poi i bambini affronteranno altre situazioni di disaccordo con altre persone, che non provengono da un contesto protetto come la famiglia e suppongo che ogni madre o padre vorrà che sappiano gestirle nel modo più maturo possibile. Per questo motivo è necesario dare strumenti ai nostri figli per gestire queste situazioni e ciò è possibile solo grazie all’educazione che ha, tra altri, il ruolo d’ impoderare i nostri figli.
Quanti si sentirebbero spiazzati in un posto di lavoro con l’arrivo di un collega con il nostro stesso ruolo?
Quanti si sentirebbero minacciati se un altro adulto prendesse il nostro cellulare personale? …E così potrei continuare con tanti esempi della vita quotidiana degli adulti…lo stesso vale per i bambini. Le emozioni che sentono i bimbi sono le stesse che provano gli adulti e sono ugualmente valide e sane. La differenza è la mancanza nei più piccoli di risorse pratiche, strumenti e maturità nel saper gestire queste situazioni.
Vuol dire allora che ci sono bimbi buoni e bimbi cattivi? Assolutamente no. Ci sono bambini che esternalizzano e agiscono in modo conciso e altri che interiorizzano e osservano per poi agire da un altro luogo. Nessuna delle due forme è corretta o sbagliata. Finché è funzionale alla persona e le consente di gestire la situazione in modo coerente con il proprio criterio interno, allora è la strategia giusta.
I litigi tra fratelli servono ad avvertire che i loro bisogni di appartenenza e/o di sentirsi importanti sono stati minacciati.
Il ruolo degli gli adulti è quello di osservare cosa stia succedendo per prevenire, accompagnare e aiutare i bimbi nei loro conflitti e ciò è possibile solo ascoltando tutte le parti, senza schierarsi. Il più delle volte il bambino che picchia o urla è quello che sta passando una maggiore sofferenza. Il nostro ruolo non è quello di aggredirlo verbalmente per farlo sentire peggio. Siamo mediatori imparziali di queste situazioni. Più interveniamo in un litigio, più ci faremo senza volerlo responsabili di risolverlo e meno responsabilità e strumenti acquisiranno i nostri figli.
Cosa possiamo fare?
È importante sapere contenere le emozioni del momento dei nostri figli, fornirgli gli strumenti per aiutarli trovare soluzioni, aiutarli a rispettare con fermezza e affetto i limiti che esistono in un nucleo familiare e aiutarli a scaricare la tensione del momento. Non è il momento di sermoni o di alimentare di più tensione, è il momento di agire da adulti emotivamente maturi e accompagnare i nostri figli.
Se vuoi approfondire questo argomento puoi vedere il mio video dove tratto questo argomento in modo più amplio e nel quale do diversi consigli pratici sui litigi tra fratelli.
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